Un senese al top della Apple
Marco Landi
“Da Chianciano a Cupertino”
Ed. Autori d’Impresa, Milano 2017
Il tipo è indubbiamente di grande volontà, capace, preparato e con una forte personalità. È stato aiutato dalla fortuna e dalle buone conoscenze. Per fortuna ha scelto di fare l’ingegnere elettronico come hanno consigliato gli insegnanti del Liceo e non edile come avrebbe voluto il babbo. Ha fatto bene ad andare subito a studiare a Bologna. Lì è stato, grazie a un amico frate di Chianciano, nel gruppo di giovani universitari ospitati e sostenuti dal cardinale Lercaro. All’Università ha incontrato un professore lungimirante che gli ha fatto studiare le ultime scoperte sui semiconduttori e circuiti stampati. È entrato subito, grazie al professore, in un’azienda elettronica importante… e da qui ha fatto tutto da solo grazie alle capacità professionali e organizzative.
Su Marco Landi ho scritto di getto un articolo che è stato pubblicato sull’Informatore di novembre 2018. La Apple negli anni ’90 era finita sull’orlo del fallimento. In questa situazione Marco Landi fu chiamato a dirigere Apple Europa e nel giro di un anno è riuscito a portare il bilancio da un deficit di 300 milioni di dollari ad un attivo di 100 milioni nel 1994. «Forse sono stato più un leader che un manager – riflette Landi -. Uno che di fronte alle difficoltà, non si chiude in un ufficio, ma si mette alla testa dei collaboratori, motivandoli e va a visitare i clienti per capire i problemi e ottenere la loro confidenza per riuscire a risolverli».
Grazie ai successi ottenuti in Europa, Landi è chiamato nei piani alti della Apple a Cupertino. «Solo, nel mio nuovo ufficio al settimo piano, per prima cosa mi sono voltato a osservare la fotografia di Piazza del Campo a Siena, che ho sempre portato con me considerandola simbolo della qualità di vita, qualità del cibo, della cultura e dell’arte», ricorda Landi. L’ingegnere senese è fra i tre top manager che favorisce il ritorno di Steve Jobs alla Apple e grazie a questa operazione la società di Cupertino riprende la strada dello sviluppo. E Landi? Dopo pochi mesi dal ritorno di Jobs fu cacciato, come altri manager, per far posto ai fedelissimi. Così è la vita!
Ora è tornato in Europa, abita vicino a Nizza, dov’è stato per tanto tempo quando era alla Texas I., ma investe tempo e risorse in Italia per società informatiche di giovani.