Oratorio dei Bononimi
È un piccolo oratorio all’angolo fra Via Dante e Piazza di San Martino, perso e confuso fra le stradine fra piazza Signoria e Duomo. È gestita ancora oggi dalla Compagnia dei Bononimi, fondata nel 1441 da 12 persone con l’obiettivo di aiutare i “vergognosi”, cioè persone e famiglie cadute in disgrazia che si vergognavano di chiedere l’elemosina. Ancora oggi svolge questo compito. Quando le risorse si esaurivano, veniva acceso un lume davanti alla porta dell’oratorio, da qui l’espressione fiorentina “essere al lumicino” per dire che non ci sono più soldi.
Nell’oratorio ci sono dieci lunette affrescate che raffigurano le Storie di san Martino. Proprio accanto all’altare, quella del santo che cede il mantello ad un povero e il Sogno di san Martino, e della sua vocazione all’assistenza. «Le lunette – come c’è scritto nel sito ufficiale www.buonominidisanmartino.it – hanno un grande interesse sociologico e storico, oltre che artistico, perché ritraggono con fedeltà la vita comune della Firenze del Quattrocento: per esempio nella prima a sinistra dopo l’ingresso è raffigurata la Visita agli infermi, dove i Buonomini portano un pollo ed un fiasco di vino ad una donna che ha appena partorito; la condizione di ex famiglia benestante è rappresentata dal mobilio e dalla presenza di una persona di servitù che prende i doni; inoltre i Buonomini offrono stoffa e filo per vestire il bambino».
L’apertura dell’Oratorio è limitata dal lunedì al giovedì dalle 10 alle 12 e dalle 15 alle 17, il venerdì solo la mattina, perché il pomeriggio i Bononimi si riuniscono per organizzare le loro attività.